Aneurisma cerebrale
Un aneurisma cerebrale è un rigonfiamento nella parete di un vaso sanguigno nel cervello. È un problema relativamente comune, con una prevalenza intorno al 3.2%, sebbene spesso non sia noto al portatore. Infatti, un aneurisma di piccole dimensioni spesso non causa sintomi e viene scoperto solo occasionalmente. Crescendo, a seconda della sua sede, un aneurisma può causare deficit di alcuni nervi cranici per un effetto compressivo.
Un aneurisma cerebrale ha una percentuale approssimativa dello 0.25% all’anno di perdere sangue o scoppiare, causando un improvviso e forte mal di testa. Un aneurisma rotto causa una emorraggia subaracnoidea, ed è un’emergenza molto grave e pericolosa per la vita che deve essere trattata nel minor tempo possibile.
Questa percentuale varia a seconda delle caratteristiche dell’aneurisma, ed è maggiore a seconda delle dimensioni dell’aneurisma.
FATTORI DI RISCHIO
Fattori genetici
Il ruolo dei fattori genetici nella formazione di aneurismi intracranici è supportato da molti studi che mostrano un rischio aumentato nei pazienti con alcune sindromi ereditarie.
Sindromi ereditarie
Una sindrome ereditaria è spesso presente quando gli aneurismi vengono diagnosticati in più membri della stessa famiglia. I disturbi ereditari associati agli aneurismi intracranici includono:
- Malattie del tessuto connettivo, come la sindrome di Ehlers-Danlos, che causano una debolezza della parete arteriosa.
- Malattia renale policistica, quando in forma autosomica dominante aumenta il rischio di aneurismi intracranici di quasi 7 volte.
- Aldosteronismo familiare di tipo I può portare ad aneurismi a causa dell’ipertensione congenita durante lo sviluppo cerebrovascolare.
- Sindrome di Moyamoya, associata a una maggiore frequenza di aneurismi intracranici. La maggior parte dei casi sono sporadici, ma vi è una predisposizione genetica e occorrenza familiare nota.
Aneurismi familiari
I familiari di pazienti con aneurismi intracranici hanno un rischio maggiore di sviluppare aneurismi, anche senza una sindrome ereditaria nota. La modalità di ereditarietà varia, con trasmissione autosomica dominante, recessiva e multifattoriale in diverse famiglie.
Gli aneurismi familiari tendono a rompersi a dimensioni più piccole e ad una età più giovane rispetto agli aneurismi sporadici, e tendono a verificarsi in sedi simili all’interno delle famiglie.
Per questo motivo, è sempre consigliato eseguire uno screening nei parenti di primo grado di un soggetto affetto da un aneurisma cerebrale.
Altri fattori di rischio
Altri fattori di rischio per la formazione di aneurismi cerebrali includono ipertensione, fumo di sigaretta e consumo di alcol. Al contrario, l’esercizio fisico regolare sembra ridurre il rischio di formazione di aneurismi.
- Fumo di sigaretta: il fumo di sigaretta è un fattore di rischio accertato sia per l’aneurisma non rotto che per la sua rottura. Alcuni studi hanno dimostrato come gli aneurismi intracranici sono prevalenti nel 19% delle donne fumatrici rispetto al 2% delle donne non fumatrici, ed il rischio di rottura è quasi quattro volte maggiore nelle donne fumatrici e sette volte maggiore se fumavano e soffrivano di ipertensione.
- Ipertensione arteriosa: la maggior parte della letteratura scientifica suggerisce che l’ipertensione sia un fattore di rischio sia per la formazione e sia per la rottura degli aneurismi cerebrali.
- Carenza di estrogeni: c’è una preponderanza femminile per gli aneurismi cerebrali, in particolare nelle donne con età maggiore di 50 anni. L’uso della terapia sostitutiva con estrogeni è stato associato ad un effetto protettivo rispetto alla rottura degli aneurismi cerebrali.
SINTOMI
La maggior parte dei piccoli aneurismi cerebrali non causa sintomi e vengono rilevati durante un esame di imaging svolto per altre ragioni. Ad esempio, una persona potrebbe sottoporsi a un esame di diagnostica in seguito alla comparsa di mal di testa, in seguito ad un piccolo trauma, oppure perché un familiare ha avuto un aneurisma.
Se l’aneurisma si rompre, i sintomi possono essere molto gravi ed includere:
- Mal di testa improvviso e forte: le persone spesso affermano che il mal di testa è il peggiore che abbiano mai avuto, come una pugnalata
- Rigidità del collo
- Nausea e vomito
- Svenimento
- Convulsioni, attacchi epilettici
- Infastidimento da luce intensa
DIAGNOSI
Gli esami attraverso cui è possibile diagnosticare un aneurisma cerebrale, o che vengono richiesti come approfondimento diagnostico, sono:
- Esami di diagnostica per immagini: questi esami includono la TAC e la risonanza magnetica, spesso eseguiti cin il mezzo di contrasto.
- Angiografia cerebrale: attraverso un accesso arterioso femorale o radiale, si inserisce un sottile catetere e lo si fa avanzare fino al cervello. Si inietta quindi il mezzo di contrasto che consente di vedere con chiarezza i vasi sanguigni cerebrali e di caratterizzare l’aneurisma.
TRATTAMENTO
Le indicazioni per il trattamento considerano le caratteristiche del paziente il rischio di rottura dell’aneurisma:
- Per pazienti con aneurisma intracranico sintomatico (come ad esempio scoperto con una paralisi del terzo nervo cranico), viene spesso raccomandato un intervento chirurgico o endovascolare in tempi brevi. I sintomi possono infatti indicare una recente crescita dell’aneurisma con rischio di rottura aumentato a breve termine.
- Per pazienti con aneurismi piccoli, asintomatici e senza fattori di rischio, è spesso suggerita una gestione conservativa, visto il loro basso rischio di rottura.
- Per pazienti con aneurismi asintomatici più grandi e quelli con fattori di rischio, viene intrapreso un processo decisionale collegiale, multidisciplinare e condiviso con il paziente, valutando il rischio di rottura basato su fattori specifici, il rischio procedurale e le preferenze del paziente.
La scelta tra intervento chirurgico e trattamento endovascolare è personalizzata, considerando l’anatomia dell’aneurisma e le caratteristiche del paziente. Entrambe le tipologie di intervento sono efficaci.
Trattamento endovascolare
- Coiling: attraverso un accesso arterioso femorale o radiale, viene fatto avanzare un catetere attraverso i vasi sanguigni fino all’aneurisma. Dal catetere viene quindi posto un lungo filo metallico all’interno dell’aneurisma che si avvolge e lo sigilla dal vaso sanguigno.
- Flow diversion: con una tecnica simile alla precedente, si raggiunge la prossimità dell’aneurisma dove vengono posizionati degli stent endovascolari che causano una diversione del flusso sanguigno dall’aneurisma, isolandolo dal circolo.
Trattamento chirurgico
Attraverso un approccio chirurgico trans-cranico, si posiziona una piccola clip metallica sulla base dell’aneurisma per interrompere il flusso sanguigno in modo definitivo. L’approccio varia a seconda della sede dell’aneurisma.