Meningioma

INTRODUZIONE

I meningiomi sono tumori che si formano nelle meningi, il tessuto che protegge il cervello e il midollo spinale. Anche se la maggior parte ha un decorso indolente, possono creare problemi se crescono e premono su parti importanti del cervello o del midollo spinale. Le cause della loro origine non sono del tutto chiare, ma possono includere sia fattori genetici sia fattori ambientali.

I meningiomi possono formarsi in qualsiasi parte del rivestimento del cervello o del midollo spinale, ma circa il 90% si sviluppa a livello cranico.

I meningiomi possono essere gestiti con un trattamento conservativo mediante sorveglianza attiva, oppure con un intervento chirurgico e/o radioterapia. In alcuni casi, l’intervento può essere ritardato e inizierà solo se il tumore inizia a crescere.

SINTOMI

Molti pazienti con meningiomi non avranno sintomi. Tuttavia, alcuni sviluppano sintomi come convulsioni, cambiamenti nella vista o nell’udito, oppure debolezza nelle braccia o nelle gambe, a causa della pressione che il tumore esercita su specifiche aree del cervello.

Crisi epilettiche

Le crisi epilettiche possono provocare svenimenti, rigidità muscolare o movimenti muscolari incontrollati. In alcuni casi le crisi sono parziali, e possono cambiamenti nei sensi, come ad esempio percepire un odore che non esiste o subire dei momenti di assenza. Diverse aree del cervello possono essere responsabili delle crisi epilettiche.

Alterazioni visive, dell’udito o dell’olfatto

Il meningioma può causare una perdita parziale o totale della vista, solitamente in un occhio. Potrebbero verificarsi anche altri cambiamenti visivi, come macchie cieche, visione offuscata o doppia. Alcune persone con meningioma potrebbero non notare questi cambiamenti. Questi sintomi si manifestano quando il meningioma colpisce direttamente una parte del percorso ottico, come i nervi che collegano gli occhi al cervello o la parte del cervello che controlla la vista.
I meningiomi possono anche causare perdita dell’udito se il tumore interessa l’orecchio interno o il nervo che controlla l’udito.
I meningiomi situati alla base del cervello nella regione frontale possono causare pressione sui nervi che trasmettono i segnali olfattivi dal naso al cervello.

Cambiamenti nel pensiero o nella personalità

Le persone con grandi meningiomi, soprattutto se localizzati nel lobo frontale, possono notare cambiamenti nella loro personalità o nel modo di pensare. Potrebbero sembrare smemorate, avere difficoltà a concentrarsi o comportarsi in modo diverso, spesso con maggiore irritabilità o meno interesse nelle attività o hobby che amavano.

Alterazioni motorie

Un meningioma può causare debolezza, intorpidimento o cambiamenti nella sensibilità delle braccia, delle gambe o di entrambe, a seconda della sua posizione.
Quando i meningiomi si presentano in regione cerebellare, possono causare difficoltà di equilibrio o problemi di coordinazione..

Mal di testa, nausea e vomito

Con la crescita di un meningioma, può aumentare la pressione all’interno del cranio. Questo può causare mal di testa persistenti, nausea e vomito. In alcuni casi, il meningioma può bloccare il flusso del liquido spinale attorno al cervello e al midollo spinale, aumentando ulteriormente la pressione nel cranio e provocando gli stessi sintomi.

DIAGNOSI

Il meningioma viene generalmente diagnosticato attraverso una risonanza magnetica (RM) del cervello. La RM fornisce immagini dettagliate che possono rilevare la presenza di un tumore, specialmente con l’uso di mezzo di contrasto.
In alcuni casi, il meningioma viene scoperto accidentalmente durante una tomografia computerizzata (TC) o una RM effettuata per altri motivi, come un trauma cranico.

TRATTAMENTO

Il trattamento ottimale per un meningioma varia in base alla dimensione del tumore, alla sua velocità di crescita, alla posizione, all’età del paziente e al suo stato di salute generale. Nella scelta del miglior approccio terapeutico, è essenziale valutare i benefici potenziali, come la riduzione dei sintomi e la prevenzione della crescita tumorale, oltre ai possibili effetti collaterali e rischi associati al trattamento.

I meningiomi si classificano in tre categorie, determinate dalla velocità di crescita del tumore e dalla probabilità di recidiva post-trattamento:

  • Meningiomi di grado 1 o benigni – I meningiomi benigni sono tumori a crescita lenta che generalmente non influenzano il tessuto cerebrale normale circostante, a meno che non raggiungano dimensioni tali da provocare compressione e sintomi. Rappresentano il tipo più comune di meningioma, costituendo il 70-80% di tutti i casi. Molti di questi tumori non richiedono alcun trattamento e, quando trattati, raramente recidivano.
  • Meningiomi di grado 2 o atipici – I meningiomi atipici crescono più rapidamente rispetto ai benigni e hanno una maggiore probabilità di ricrescere dopo il trattamento. Costituiscono circa il 20-30% di tutti i meningiomi.
  • Meningiomi di grado 3 o anaplastici – I meningiomi anaplastici presentano un’alta probabilità di recidiva dopo il trattamento. Sono rari, rappresentando circa il 2-3% di tutti i meningiomi.

Sorveglianza attiva

È spesso possibile rimandare il trattamento e monitorare attentamente un meningioma. Questo approccio, noto come sorveglianza attiva può essere appropriato se il meningioma è di piccole dimensioni, asintomatico e ritenuto benigno. Questo è spesso il caso dei tumori scoperti incidentalmente durante esami per altri disturbi neurologici.

La sorveglianza attiva è talvolta presa in considerazione per i meningiomi atipici completamente resecati, ma non è consigliata per meningiomi anaplastici o meningiomi atipici rimossi solo parzialmente.
La sorveglianza attiva può anche essere raccomandata per le persone più anziane (che hanno un rischio più elevato di effetti collaterali correlati al trattamento) o per quelle che hanno altri gravi problemi medici.

Con la sorveglianza attiva, sarà necessario sottoporsi a controlli periodici, tra cui risonanze magnetiche o TC della testa. Questi esami vengono solitamente eseguiti da tre a sei mesi dopo la prima scansione cerebrale e successivamente ogni 6-12 mesi, a seconda della preoccupazione per la crescita del meningioma. Se il tumore non cresce o non causa sintomi durante questo periodo, il monitoraggio continua. Tuttavia, se il tumore inizia a crescere o a manifestare sintomi, è consigliato procedere con un trattamento.

Chirurgia

La chirurgia rappresenta il trattamento principale per la maggior parte dei meningiomi, specialmente per quelli di grandi dimensioni, a rapida crescita o che provocano sintomi. L’obiettivo è rimuovere quanto più possibile il tumore. Tuttavia, l’asportazione completa non è sempre fattibile, a causa delle dimensioni e della localizzazione del meningioma. In alcuni casi, la rimozione totale è impraticabile perché il tumore è troppo vicino o coinvolge aree critiche del cervello o dei vasi sanguigni, rendendo necessaria una rimozione parziale.

Dopo l’intervento chirurgico, esiste la possibilità che il tumore si ripresenti. Questo rischio varia a seconda della quantità di tumore asportato e della sua natura, sia essa benigna, atipica o anaplastica. Se il tumore non viene completamente rimosso durante l’operazione, o nel caso in cui sia di grado 2 o 3, è spesso consigliata la radioterapia post-operatoria per diminuire il rischio di recidiva o ulteriore crescita.

Radioterapia

La radioterapia impiega principalmente raggi X ad alta energia per danneggiare le cellule tumorali e impedirne la crescita. I raggi X sono mirati con precisione alla zona colpita dal tumore.
Le cellule tumorali, a differenza di quelle normali, hanno una capacità inferiore di riparare i danni causati dalle radiazioni. L’area cerebrale trattata viene calcolata con attenzione per massimizzare l’efficacia delle radiazioni sulle cellule tumorali, minimizzando al contempo l’esposizione del tessuto cerebrale sano. I tessuti sani possono tollerare una certa quantità di radiazioni senza subire danni.

La radioterapia è comunemente consigliata dopo la chirurgia quando c’è un elevato rischio di recidiva tumorale, oppure nei casi in cui l’intervento chirurgico non è fattibile. Se l’operazione viene eseguita, la radioterapia di solito inizia una volta che il paziente si è completamente ristabilito.
Per alcuni piccoli tumori, può essere somministrata solo la radioterapia, invece dell’intervento chirurgico.

Il trattamento con radiazioni viene solitamente somministrato in dosi frazionate. Questo metodo, noto come radioterapia frazionata, viene eseguito cinque giorni alla settimana per cinque o sei settimane, con ogni sessione che dura solo pochi secondi. Non si avverte la radiazione, simile a una radiografia diagnostica.
Un’altra modalità è la radiochirurgia stereotassica, che non implica un intervento chirurgico ma utilizza fasci stretti di radiazioni erogati da diverse angolazioni. Questo consente di somministrare una dose molto alta di radiazioni in un punto preciso. La radiochirurgia stereotassica viene effettuata in un singolo trattamento o in pochi trattamenti per piccoli tumori. Anche in questo caso, non si percepisce la radiazione, simile a una radiografia diagnostica.

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